Agli Uffizi di Firenze, due attivisti hanno ricoperto la Venere di Botticelli di immagini dell’alluvione di Campi Bisenzio.
Nel cuore di Firenze, la Galleria degli Uffizi è stata teatro di un’azione di protesta che ha visto protagonisti due attivisti del gruppo Ultima Generazione. Il loro obiettivo? Utilizzare uno dei capolavori più celebri al mondo, la “Nascita di Venere” di Sandro Botticelli, per lanciare un messaggio potente sulla crisi climatica che sta colpendo l’Italia e il mondo intero.
L’attivismo climatico sulla Venere di Botticelli
Intorno alle 14.30 di oggi, martedì 13 febbraio, gli attivisti di Ultima Generazione hanno ricoperto la teca infrangibile che protegge il dipinto rinascimentale della Venere di Botticelli, con immagini delle devastanti alluvioni che hanno colpito Campi Bisenzio lo scorso novembre. Un gesto simbolico che ha trasformato temporaneamente l’opera in un richiamo visivo alle conseguenze del cambiamento climatico.
Prima di essere allontanati dalla sicurezza del museo, i due giovani hanno esposto le loro richieste: la creazione di “un fondo di riparazione di 20 miliardi di euro per tutti i cittadini che hanno subito o subiranno danni dalle catastrofi climatiche“. Hanno sottolineato come eventi simili abbiano già devastato altre regioni italiane, come l’Emilia Romagna, e come il governo sembri rimanere sordo di fronte a queste emergenze.
La reazione delle Autorità
Il personale del museo ha prontamente reagito all’azione, facendo evacuare i turisti, spegnendo le luci e chiudendo la sala. I carabinieri sono intervenuti per fermare i due attivisti, che ora si trovano presso la stazione degli Uffizi.
Uno dei due ragazzi, Giordano, avrebbe inoltre violato le norme cautelari. Come spiega una nota, l’attivista “ha violato l’obbligo di dimora, a cui è sottoposto in seguito a un blocco stradale, dal 8 dicembre 2023. Un’azione di disobbedienza civile nonviolenta molto semplice per cui rischia gli arresti domiciliari, se non la custodia cautelare in carcere”.
Gli attivisti hanno voluto sottolineare come il loro gesto, sebbene pacifico, possa essere considerato un crimine secondo la nuova legge sulle Eco-proteste, che prevede pene fino a 6 mesi di carcere. Nonostante l’audacia dell’azione, è stato confermato che il capolavoro di Botticelli non ha subito danni, così come la teca che lo protegge.